Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, sentenza n. 13726/19, sez. III Penale, depositata il 31.3.2019.
Decisiva sul fronte giudiziario è la valutazione compiuta dai Magistrati della Corte d’Appello, i quali dissentono dalla pronunzia assolutoria emessa dai colleghi del Tribunale e ritengono che “il non avere comunicato alla clientela, mediante indicazione sul menù, la somministrazione di pesce decongelato e surgelato” è catalogabile come azione finalizzata a “vendere” agli avventori “quel cibo come pesce fresco”. Conseguenziale, quindi, la condanna per i due proprietari del ristorante giapponese, fermati prima di riuscire a mettere in pratica la frode.
Fonte D&G
Marzo 2019