Penale

Il potere di impugnazione del Procuratore Generale e l’acquiescenza del Procuratore della Repubblica ex art. 593-bis cpp

In attesa dell’auspicata soppressione del potere di appellare le sentenze da parte del PM (resti solo in ricorso in cassazione e solo per violazione di legge) una importante sentenza che regola i rapporti tra Procuratore Generale e Procuratore della Repubblica senza peraltro eliminare la possibilità che vengano presentate due impugnazioni, in considerazione del fatto che residua sempre quella completamente libera (anche se il Procuratore Capo presta acquiescenza) del magistrato del PM che ha presentato le conclusioni in primo grado assicurata da norma codicistica ex art. 570 c.p.p. espressione della autonomia del singolo magistrato come prevista dall’art. 53 c.p.p. (non so

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Rinvio pregiudiziale alla Corte di cassazione ex art. 24-bis c.p.p.

In questa prima pronuncia edita della Suprema Corte vengono definiti obblighi del Giudice e oneri delle parti (queste in caso di eccezione di incompetenza devono chiedere contestualmente la remissione, in caso contrario la questione sulla competenza non può essere riproposta) in caso di sollevazione della richiesta di rinvio pregiudiziale alla Cassazione per la soluzione della competenza territoriale ex art. 24-bis c.p.p. introdotto dalla cd Riforma Cartabia. Filippo Poggi Allegati File Dimensione del file Cass. sez. I 15.05.2023 n. 20612 rinvio pregiudiziale alla Cassazione per la questione di competenza territoriale 305 KB

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Limiti di attività professionale del praticante avvocato e modalità di impugnazione del richiamo verbale (provvedimento non disciplinare)

In questa interessante sentenza del CNF vengono affrontati i temi dei limiti dell’attività professionale del praticante avvocato alle luce della normativa della nuova LPF (solo patrocinio sostitutivo del dominus per alcuni organi giudiziari tra cui non rientra il TAR) e le modalità di impugnazione del richiamo verbale che è un provvedimento non disciplinare ma che comunque può sempre essere impugnato avanti il CNF se emesso dopo il dibattimento e con opposizione al CDD se emesso nella fase preliminare. Notare che la sentenza del CNF è intervenuta quasi cinque anni dopo quella del CDD. Con un termine prescrizionale massimo di 7

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Il cd codice rosso alla prova dei fatti ed altre note a margine

Le sentenze della Corte Edu con cui lo Stato italiano è condannato a causa degli erronei processi decisionali e motivazionali di tribunali e corti d’appello, nei casi di reati di violenza sessuale e violenza di genere contro le donne, non rappresentano più, ormai, casi isolati, ma un vero e proprio filone giurisprudenziale di Strasburgo. Seguendo quest’ultimo, ci troviamo a constatare una diffusa malpractice giudiziaria, che tende a fallire la ricostruzione e il verdetto processuale e, in molti casi, anche la protezione delle vittime in sede cautelare, a causa di pregiudizi e stereotipi sulle donne e sul ruolo al quale esse

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Connessione obiettiva con un reato

In allegato l’ordinanza delle Seconda Sezione Civile che tratta di una questione che dovrebbe essere pacifica ma che nella pratica risulta abbastanza negletta, la pregiudizialità penale prevista dall’art. 24 della Legge n. 689/1981 in tema di sanzioni amministrative presupposto logico giuridico del reato (connessione obiettiva con un reato). Nel caso esaminato dalla Suprema Corte, a seguito di una ipotesi di omicidio stradale all’imputato era stata contestata anche una violazione al cds che lo stesso aveva impugnato avanti al Giudice di Pace che si era dichiarato incompetente ai sensi dell’art. 24; in seguito era proposto appello dalla autorità amministrativa ed il

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Esame del CT della Difesa

Il CT della Difesa va sempre sentito in dibattimento ove richiesto restando del tutto irrilevante il contegno che abbia tenuto nel corso della perizia né potrebbe mai bastare l’acquisizione del suo elaborato scritto in difetto dell’esame in contraddittorio senza il quale la sentenza è nulla (nullità quantomeno a regime intermedio). Filippo Poggi Allegati File Dimensione del file Cass. sez. II 19.03.2022 n. 19134 Di Noia Esame del CT della Difesa 938 KB

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Riforma Cartabia: il punto di vista della Procura Generale presso la Suprema Corte di Cassazione

Segnalo ad una primissima veloce lettura: iscrizione nel registro notizie di reato, sufficienza di nome e cognome per iscrivere a mod. 21 (individuazione e generalizzazione pag. 11). In caso di iscrizione a modello 45 è confermato il potere di cestinazione del pm senza passare dal vaglio del Gip a meno che la persona offesa non abbia sollecitato che l’esposto venga definito del Gip (pag. 14) il quale comunque non potrebbe esonerarsi dal controlla sull’inazione (pag. 14). Il controllo del Gip sulla omessa iscrizione che può avvenire ogniqualvolta deve compiere un atto del procedimento (pag. 15) restando comunque esclusa la possibilità

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L’apposizione di un termine per l’esecuzione di un adempimento economico in favore della parte civile connesso alla sospensione condizionale della pena

Le Sezioni Unite Penale della Suprema Corte (Pres. Bricchetti) hanno stabilito che in caso di mancata apposizione di un termine da parte del giudice per l’adempimento di un risarcimento in favore della parte civile non possa essere revocata la sospensione condizionale prima che il PM abbia chiesto al Giudice dell’Esecuzione di apporre il termine non apposto dal giudice della cognizione. In mancanza il termine per l’adempimento di deve considerare fissato entro rispettivamente 5 o 2 anni dal passaggio in giudicato della sentenza di condanna. L’apposizione di un termine può essere apposto anche dal giudice di appello ex officio. Invio anche

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Atti sessuali con minore, attenuante e sospensione ordine di esecuzione

La Prima Sezione Penale della Suprema Corte ha ribadito l’orientamento secondo il quale l’ordine di esecuzione per il reato di cui all’art. 609-quater non può essere sospeso neppure quando ricorra l’attenuante del fatto di minore gravità in ragione della natura della persona offesa il che rende legittimo l’opzione opposta nel caso di violenza sessuale di minore gravità ex art. 609-bis del codice penale:  in conseguenza è stata annullata l’ordinanza della Corte di Appello di Bologna che aveva a sua volta annullato l’ordine di esecuzione emesso dalla Procura Generale. Devo dire che questa interpretazione non mi convince affatto se non altro

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Revirement (anzi, ritorno all’antico) della Suprema Corte di Cassazione – Le garanzie dell’art. 103 cpp si estendono anche se il legale è indagato

La Seconda Sezione Penale con questa splendida sentenza emessa da un collegio presieduto da un grande giurista come Piero Messini D’Agostini, ha nitidamente scolpito il principio di diritto per cui la funzione difensiva non sarebbe tutelata, con conseguente inevitabile vulnus dell’art. 24 Cost., se le garanzie previste dall’art. 103 c.p.p. (autorizzazione del Giudice, avviso al Presidente del COA, presenza personale del magistrato durante le operazioni di perquisizione e sequestro) non fossero operanti nel caso in cui lo stesso difensore è indagato o imputato, riprendendo l’insegnamento dell’unica pronuncia delle SU Penali in materia ossia la sentenza SU 12/11/1993 Pres. Brancaccio –

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Guida in stato di ebbrezza sostituzione della pena ex art. 186, comma 9-bis cds e esecuzione della sanzione amministrativa

In questa sentenza appena depositata della Quarta Sezione Penale la Suprema Corte ha confermato la sentenza del GIP di Ravenna che applicando la pena per guida in stato di ebbrezza convertita in lavoro di pubblica utilità ha disposto la sospensione dell’esecuzione della sanzione amministrativa della patente di guida per la durata della metà rispetto a quanto determinato (ovvero la porzione che non dovrà essere eseguita in caso di positivo svolgimento del lavoro di pubblica utilità). La sentenza non convince anche perché sembra dare per scontato che la statuizione di condanna non possa essere modificata: la norma prevede che il lavoro

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Obbligo di dimora e legittimo impedimento – Impugnazione del rigetto di revoca sequestro probatorio

In allegato la sentenza della Quinta Sezione Penale che afferma perentoriamente che anche in caso di obbligo di dimora spetta al giudice procedente assicurare la presenza dell’imputato in udienza disponendo anche di ufficio le necessarie autorizzazioni, diversamente l’imputato è da considerare legittimamente impedito con nullità della sentenza. E’ stata rimessa dalla Terza Sezione Penale alle Sezioni Unite la questione della mancanza di un rimedio in caso di richiesta di revoca del sequestro probatorio presentato nella fase dell’udienza preliminare: le Sezioni Unite si pronunceranno il 26/1/2023 per stabile se l’interessato possa presentare appello ovvero ricorso per cassazione. Filippo Poggi Allegati File

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Revoca o sostituzioni delle misure cautelari e facoltà di intervento/impugnazione della persona offesa

Le Sezioni Unite della Suprema Corte con la sentenza depositata oggi (Presidente Bricchetti Estensore Aprile) hanno stabilito, aderendo all’orientamento in giurisprudenza minoritario, che in caso di revoca o sostituzione della misura cautelare applicata per reati commessi con violenza alla persona, fermo restando che la richiesta è inammissibile ove non previamente notificata alla persona offesa ovvero al suo difensore nominato, una volta che tale notifica sia stata effettuata regolarmente, non è nulla l’ordinanza del Giudice che provveda senza attendere i due giorni concessi alla persona offesa per fare pervenire memorie e di conseguenza è inammissibile il ricorso per cassazione della persona

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Dolo nel tentato omicidio

E’ stata confermata la sentenza di condanna emessa dal GUP di Forlì e confermata dalla Corte di Appello censurata in Cassazione quanto al ritenuto dolo di tentato omicidio che invece era stato correttamente ritenuto sulla base del fatto che l’animus necandi deve essere in primo luogo accertato tramite l’idoneità degli atti con una prognosi formulata ex post. Filippo Poggi Allegati File Dimensione del file Cass. sez. I 24-06-2022 n. 31598 Tentato omicidio 165 KB

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Modalità di rinuncia alla prescrizione

La Suprema Corte di Cassazione ha annullato la sentenza della Corte di appello di Bologna che de plano aveva dichiarato la prescrizione del reato senza tenere conto che in atti vi era atto di formale rinuncia alla prescrizione. Quanto alle modalità di presentazione di tale atto di rinuncia la Corte ricorda che la dichiarazione diventa irrevocabile una volta portata alla conoscenza del Giudice se la prescrizione è già maturata, mentre se il termine di prescrizione non è ancora decorso tale dichiarane è inefficace fino al maturarsi di detto termine e nel frattempo può essere revocata. La dichiarazione può essere formulata

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Truffe online e luogo di consumazione del reato

La Suprema Corte in accoglimento del ricorso della difesa ha annullato la sentenza del Tribunale di Ravenna e della Corte di Appello di Bologna disponendo la trasmissione degli atti al PM. La competenza territoriale nelle truffe on line si radica nel luogo in cui l’imputato consegue il profitto e non nel luogo in cui la persona offesa effettua la disposizione patrimoniale. L’orientamento si è consolidato dal 2016, spiace constatare come un certo incaponimento dei giudici di merito abbia condotto alla dichiarazione di incompetenza territoriale solo in Cassazione con ormai sicura prescrizione del reato. Filippo Poggi Allegati File Dimensione del file

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L’attenuante 62 n. 4 è applicabile a qualunque reato determinato da motivi di lucro

Tale decisione non è in linea con le citate Sezioni Unite che, risolvendo un contrasto interpretativo, hanno affermato che la circostanza attenuante del lucro e dell’evento di speciale tenuità di cui all’art. 62, n. 4, cod. pen. è applicabile, indipendentemente dalla natura giuridica del bene oggetto di tutela, ad ogni tipo di delitto commesso per un motivo di lucro, ivi compresi i delitti in materia di stupefacenti ed è compatibile con la fattispecie di lieve entità, prevista dall’art. 73, comma 5, d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (Sez. U, n. 24990 del 30/01/2020, Dabo, Rv. 279499). Esclusa l’incompatibilità logica e

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Screenshot

La Quinta Sezione Penale ha ribadito la piena utilizzabilità degli screenshot quali prove di natura documentale se estrapolate dai uno dei partecipanti alla conversazione e comunque ammessi ad assistervi (confermata la sentenza del Tribunale di Forlì). Allegati File Dimensione del file Cass. sez. V 26.04.2022 n. 24600 screenshot e prova documentale della diffamazione 259 KB

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Tribunale del riesame e motivazione del sequestro preventivo

La Quinta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione ha annullato con rinvio (motivazione depositata il 22-06-2022) l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Forlì che aveva rigettato l’istanza della difesa relativo al sequestro di una patente tunisina asseritamente falsa ma di cui in udienza si era prodotta l’attestazione consolare del suo effettivo rilascio all’indagato, di talché risultava difficilmente comprensibile la motivazione che avrebbe indotto l’imputato a confezionarne una falsa. La Cassazione ha ritenuto che carenza motivazionale fosse talmente grave da integrare il vizio di violazione di legge per cui è possibile ricorrere contro i provvedimenti cautelari reali. Mi complimento per

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Legge di Riforma dell’Ordinamento Giudiziario

La Legge n. 71-2022 è entrata in vigore oggi 21-06-2022 e gli articoli dal 7 e segg. sono di immediata applicazione (tra cui le nuove sanzioni disciplinari in tema di presunzione di innocenza). Filippo Poggi Allegati File Dimensione del file 1655810655_dossier-servizio-studi-senato-riforma-ordinamento-penitenziario-2-maggio-2022 2 MB 1655810655_legge-riforma-ordinamento-penitenziario-71-2022 371 KB

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